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Storia della Podistica
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 Era il 1994 quando un gruppetto di volonterosi, prendendo qua e la alcune idee, decise d'organizzare una corsa tra i campi che circondano il paese di Casorate Primo in provincia di Pavia. 
 La manifestazione, che si snodava lungo un percorso misto fra sterrato e asfalto, prevedeva un solo itinerario di 7 chilometri.
Dopo un paio di edizioni ci fu una pausa, dovuta sia alla mancanza di personale volontario per il lavoro organizzativo e gestionale che alla numericamente modesta partecipazione di atleti.


 Nel 1999 ci fu una ripartenza; i volontari aumentarono e man mano tutto si perfezionò e riprese con vigoria.
Il percorso di 7 chilometri fu trasformato in corsa podistica competitiva, valevole come prova di campionato provinciale campestre Enti di Promozione Sportiva riservata a tesserati e ad esso ne fu aggiunto un altro di 14 chilometri non competitivo aperto a tutti.
Gli itinerari furono modificati; alcuni tratti addirittura sostituiti con altri più impegnativi ma paesaggisticamente più accattivanti.


 Gli anni sono passati fra alterne fortune, fino ad arrivare ai giorni nostri.
 I due percorsi hanno subito una ulteriore modifica ed agli stessi è stata aggiunta anche la mezza maratona (21 chilometri), anch'essa aperta a tutti.
 
 Per l’80% la manifestazione si svolge su strade sterrate. Il percorso si snoda a cavallo fra la provincia di Pavia e quella di Milano. I temi predominanti degli itinerari sono i campi, i boschi ed il digradare del terreno verso il Ticino.
 Un paesaggio che, se in estate è immerso nel verde, anche nella stagione invernale conserva tutto il suo fascino, con i campi imbiancati dalle brinate e gli alberi (spogli) con i rami che sembrano di cristallo, per effetto delle gelate notturne.
 S’incontrano cascine storiche e tradizionali, ma anche modernamente volte in chiave ecologica, ricreativa e turistica, addirittura con centri di benessere come gli “agriturismi”.
 Non mancano i monumenti, con punte di fascino nella storica Cappella del Lazzaretto a Casorate Pri­mo e nell’importante, imponente e suggestiva Ab­bazia di Morimondo.
 Dopo circa un chilometro dalla partenza, il percorso lambisce subito la Cappella del Lazzaretto, che ricorda i morti di peste che nel 1576 colpì Casorate Primo ed i dintorni. Il Lazzaretto sorse allora nella località che ancora oggi ne porta il nome, ed in quel tempo era al di là del bastione e del fossato a nord dell’abitato (Borgo) chiuso e custodito da guardie.
 Oltrepassato questo luogo di memoria, s’incontra Cascina Dell’Acqua, tipica costruzione rurale ai confini del basso milanese e dell’alto pavese (con vendita diretta di riso) e l’antico ponte per il primo attraversamento del Naviglio di Bereguardo.
 Dopo aver costeggiato per un tratto il detto Naviglio, attraverso i campi si giunge all’abitato di Fallavecchia. Difficile dire se questo insediamento sia una grande cascina o piuttosto un piccolo paese. Tecnicamente siamo nel primo caso; l’insediamento agricolo è unico, nei modi tipici della cascina lombarda. Ma, a rispondere con il cuore, si tratta d’un piccolo-grande centro abitato che, anzi, sino all’800 era Comune a sé. Al di là del portale d’accesso, le corti sono disposte ordinate su dimensioni generose. La strada statale fra Besate e Morimondo piega bruscamente per girarle attorno, lasciando fuori una delle due Chiese, la più piccola e più graziosa.
 Proseguendo, il percorso s’inoltra nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, con le sue rogge e fossi, i boschi con i sentieri percorribili a piedi ed in bicicletta e con il tipico terreno digradante verso il fiume. Uscendo dal parco si giunge a Morimondo. Il paese che s’intravvede giungendo dal bosco sembra a prima vista non troppo differente dagli altri del basso milanese.
 Il miracolo accade subito dopo quando, risalendo dai campi, si arriva al monastero. Può succedere di sentirsi trasportati otto-dieci secoli all’indietro nel tempo. Due arconi introducono nel suggestivo piazzale, dominato da un fianco della Chiesa abbaziale costruita fra il 1182 ed il 1292. Il suo stile può essere definito un adattamento del gotico borgognone ai modi lombardi.
 La facciata, tagliata a capanna, è a vela (più alta, cioè, del tetto principale, con bell’effetto d’apertura verso il cielo). La pianta è basilicale a tre navate, con volte rette da archi a sesto acuto che poggiano su pilastri cilindrici. Sulla crociera poggia un piccolo tiburio ottagonale. All’interno sono custodite alcune opere molto importanti. Lasciando Morimondo e superato l’incrocio con la S.S. 526 e la cappellina della Madonna di Lourdes, il percorso riprende a costeggiare il Naviglio di Bereguardo, con le sue “conche”, utili per far prendere velocità all’acqua, e le innumerevoli diramazioni di fossi per l’irrigazione dei campi in estate.
 In prossimità di Cascina Conca, attraversato il Naviglio con l’ausilio del Ponte Gobbo (in stile romanico) si arriva in una zona campestre, tipica del territorio agricolo lombardo.
 Inserita in questo contesto, s’incontra Cascina Campestre e, superata Cascina Bertacca, con il Golf Club Ambrosiano, s’arriva a Bubbiano.
 Questo centro abitato si trova fra il Naviglio di Bereguardo e la Roggia Ticinello (in termini stradali fra Casorate Primo e Rosate). Alle spalle, Bubbiano ha secoli di storia minore ma autonoma, da comunità agricola decisa a governarsi in proprio. La parrocchiale di Sant‘Ambrogio, che risale al ’500, mostra segni di numerose sistemazioni nel corso dei secoli. L’ultimo ampliamento, con la costruzione d’una nuova abside, risale agli anni ’40 del ’900.
 Ed infine Casorate Primo, in provincia di Pavia, punto di partenza ed arrivo del nostro itinerario.
 Situato al limite estremo dell’alto pavese (22 Km. da Pavia e 25 Km. da Milano), questo paese vanta antiche origini che risalgono al periodo delle guerre signorili e comunali. La nascita di Casorate viene fatta risalire al 997, anche se fino al V-VI secolo non si hanno conferme scritte del villaggio. L’11 novembre del 1356 avvenne il sanguinoso scontro fra le truppe Milanesi a capo di Barnabò Visconti e la Lega Imperiale Tedesca di Carlo IV, con la vittoria dei primi. La famosa Battaglia di Casorate. Col passare degli anni molti furono i mutamenti di questo paese. Nel 1757 Casorate fu assegnato alla IIa Delegazione del Principato di Pavia; nel 1800 Casorate fu denominato sotto il nome di Casorate Primo allo scopo di evitare confusione con il comune di Casorate in provincia di Varese (oggi conosciuto come Casorate Sempione); il XX fu un secolo di grossi cambiamenti, dal punto di vista politico, economico e sociale. Nel 2008, con decreto del Presidente della Repubblica, il Comune di Casorate Primo è stato elevato al rango di “CITTA’”.
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